Mirabilia Libris_2020

Esito Giuria e Catalogo on line

L’associazione “Libris in fabula”, in collaborazione con Gianni Zauli (organizzatore e curatore di “Libri mai mai visti”, associazione VACA, Russi – Ravenna), al fine di onorare un autore della letteratura che abbia avuto importanza nello sviluppo della cultura per ragazzi, bandisce un concorso tematico per libri manufatti dal titolo “Mirabilia Libris, un’incrediblioteca per…” col fine di creare una mostra nell’ambito di “Liber L’Aquila” – Festival della cultura per ragazzi.

Qui il bando in pdf: Mirabilia Libris_bando2020

REGOLAMENTO

La partecipazione è gratuita.
Possono partecipare tutti coloro che hanno compiuto il 16° anno d’età.
Sono ammesse opere di singoli e collettive.

L’opera dovrà essere assolutamente un libroggetto di forma e dimensione a piacere, eseguito con qualsiasi materiale ma robusto e solido da poter essere maneggiato dal pubblico senza danneggiarsi facilmente.

Nel caso sia presente un testo in lingua non italiana, allegare la traduzione.

TEMA DELLA QUARTA EDIZIONE

Le opere presentate dovranno essere realizzate facendo riferimento a Viscnù Sarma, ovvero al suo Panciatantra, raccolta di favole indiane in cui il bramino, l’autore, si descrive in terza persona.

Sono ammesse, in una speciale sezione, opere a tema libero.

PREMI

Le opere pervenute saranno selezionate per essere esposte in occasione di Liber L’Aquila, nona edizione, e pubblicate nel catalogo.

La giuria, presieduta da Gianni Zauli e composta da professionisti del mondo dell’arte tra cui il vincitore dell’anno precedente, selezionerà le opere da esporre, e assegnerà un montepremi in libri del valore di € 1.000,00 così come segue:

1° classificato – valore € 500,00 a un’opera sul tema indicato dal bando;

2° classificato – valore € 200,00 a un’opera sul tema indicato dal bando;

3° classificato – valore € 100,00 a un’opera sul tema indicato dal bando;

1° classificato – valore € 100,00 a un’opera a tema libero.

Premio del pubblico – valore di € 100,00 attribuito dai visitatori della mostra.

I premi saranno in libri presenti nel catalogo degli editori che risulteranno vincitori dell’ottavo Premio Nazionale di Editoria per Ragazzi “EditoRE”.

Attestati di merito saranno assegnati per specifiche motivazioni.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE E RITIRO OPERE

Le opere dovranno pervenire a mezzo posta o corriere entro il 31 luglio 2020 (non fa fede il timbro postale) al seguente indirizzo: Associazione “Libris in Fabula”, via Giovanni Falcone, 23 – 67100 L’Aquila, o consegnate a mano previo appuntamento telefonico (348 0747694). Le opere pervenute successivamente potranno essere selezionate per l’esposizione fuori concorso.

Per partecipare è necessario iscriversi entro il 30 giugno 2020 compilando il form presente in fondo al bando e, meglio, nel sito (https://librisinfabula.wordpress.com/mirabilia-libris-2020/) o, in alternativa, inviando una e-mail al seguente indirizzo: librisinfabula@gmail.com, indicando nome e cognome, indirizzo, email, recapito telefonico, titolo e dimensioni dell’opera (anche con approssimazione).

I dati saranno tutelati a norma di legge.

Per i gruppi, indicare nome e cognome di tutti ma indirizzo e recapiti di un unico referente.

Poiché l’opera dovrà, per la giuria, essere assolutamente anonima, è obbligatorio allegare una busta chiusa, anch’essa anonima riportante in esterno solo il titolo dell’opera e all’interno i dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, e-mail scritti in maniera leggibile) e la modalità che si sceglie per la restituzione (rispedizione o ritiro di persona). Una seconda busta non chiusa, riportante solo il titolo e la parola “relazione”, conterrà una breve relazione (max 10 righe) sull’opera.

RESTITUZIONE OPERE

Le opere saranno trattenute dall’organizzazione fino al 30 giugno 2021 in quanto esse costituiranno una mostra itinerante che verrà proposta a enti, scuole e organizzazioni che volessero usufruirne.

Per ricevere l’opera restituita tramite posta (nelle dimensioni accettate), bisogna dare comunicazione all’atto dell’invio e allegare € 20,00 o versarli nel conto corrente intestato a Libris in Fabula, IBAN: IT 33D 05387 03612 000000190632 documentando l’avvenuto versamento.

Le opere di dimensioni non compatibili con l’invio postale saranno ritirate di persona.

Chi intende ritirare l’opera di persona deve recarsi nella Biblioteca “La tana di Lupoleone” in via Antica Arischia, 67100 L’Aquila (impostazioni navigatore: 42° 22’ 12.8” N – 13° 22’ 00.5” E – Oppure Google Maps: 42.370233, 13.366818) nel mese di luglio 2021 avvertendo telefonicamente (3480747694).

Le opere non richieste o non ritirate, entro la data indicata, resteranno nella disponibiltà della Associazione. Vincitori e segnalati possono, a propria discrezione, lasciare le opere oltre i termini per possibili future esposizioni.

VARIE

L’organizzazione, garantendo la massima attenzione e sorveglianza, declina ogni responsabilità per eventuali danni ai manufatti per incidente o furto durante l’esposizione al pubblico che, per consentirne la migliore fruibilità, è autorizzato e invitato a maneggiare le opere con cura.

L’organizzazione si riserva di utilizzare i manufatti e la loro riproduzione parziale o totale per tutto quanto possa promuovere l’iniziativa, inoltre si riserva di prendere decisioni inerenti la manifestazione anche fuori dal presente bando. Sarà pubblicato un catalogo sul web e prodotto un catalogo cartaceo.

L’organizzazione non motiverà le scelte selettive in quanto si avvale di esperti nei quali ripone totale fiducia e dei quali non discute le decisioni, anche per la selezione delle opere in mostra e in catalogo.

Si prega di non allegare documenti non richiesti e specificati nel bando.

La partecipazione implica l’accettazione del presente regolamento.

Il tema del concorso

“Panciatantra”
Ovvero, con le favole alla conquista della saggezza”

Questa nota contiene alcune informazioni importanti riportate dal sito di Liber Liber (liberliber.it):

«Questa raccolta, o meglio, catena di novelle ha un’antichità venerabile, e la sua origine, per usare una frase abusata, si perde nella notte dei tempi. Il solo fatto, che essa abbia sostenuto impavida l’onta dei secoli, e sia giunta fino a noi, è prova evidente della sua sana costituzione e della resistente vitalità. In un certo senso, la si vorrebbe considerare come un trattato di educazione a sistema esemplificato; benchè, a dire il vero, lo stesso titolo della raccolta non annunzi una morale eccessivamente scrupolosa: Pancia vuol dir cinque, Tantra significa astuzia; e l’autore dei varii racconti, svolgendo la tela narrativa davanti ai suoi presunti principeschi discepoli, s’ingegna d’insinuar loro per tutti i versi che, nella lotta della vita, ogni difficoltà si risolve con l’accortezza, ogni ostacolo cade sotto i colpi della furberia, ogni fine si consegue quando non si va molto per la sottile nella scelta dei mezzi. La teoria, com’è noto, fu rimessa in onore dal Machiavelli, il quale anch’egli si facea consigliere di un principe; ed elevata a scienza di vita dal gesuitesimo. Non già si vuol dire che proprio dal testo indiano del Panciatantra abbia attinto il Segretario fiorentino la prima idea del suo Principe; ma del libro egli avea certo notizia, poichè esso avea formato già prima il diletto e lo studio dei nostri trecentisti. Dal Panciatantra e da varii altri libri consimili, lasciatici dalla primitiva letteratura orientale, tradussero (forse non direttamente dal testo) e francamente imitarono il Boccaccio, il Lasca, il Sacchetti, e molti altri. La famosa Griselda della Giornata decima del Decamerone, che tante lacrime ha spremuto dai cuori sensibili, risale per l’appunto a queste remote fonti della letteratura popolare indiana, e conta al suo attivo tutta una biblioteca di commenti, raffronti, critiche, trasformazioni drammatiche, pittoriche, musicali, etiche. Recentemente in varie Università del regno*, la si è scelta come tesi di laurea, molti ingegni giovanili vi si son travagliati intorno, sforzandosi di escogitare qualche cosa di nuovo, o almeno di dire con forma apparentemente nuova quel che già più volte fu detto da altri. La singolarità di questi racconti è nella fattura, poichè essi s’intrecciano e si svolgono l’uno nell’altro, senza però generar confusione tanto è sottile l’artifizio letterario del narratore. Anche la monotonia, che sarebbe da temere, è abilmente cansata in virtù della varietà dei casi, della ingenuità della narrazione, della freschezza delle immagini, della riuscitissima personificazione dei caratteri. Gli animali, indotti come attori del dramma, sono poco meno che umanizzati, tanto è lo studio posto nel ritrarne le virtù, i vizi, le attitudini, gli usi: per questo rispetto, unico poeta favolista che regga al confronto è il Krilow». (*Testo risalente al 1914).

Quest’altra nota viene dalla traduzione di Filippo Spaventa Filippi per “Favole indiane”

(https://www.amazon.it/Favole-Indiane-illustrato-Viscn%C3%B9-Sarma-ebook/dp/B008BTU63I):

«Il “Pañcatantra” ovvero la più famosa raccolta di favole indiana e probabilmente anche la più antica. Si compone di un racconto-cornice sul quale si innestano settanta favole che veicolano precetti di morale utilitaristica (l’azione giusta è quella che comporta maggiori vantaggi). La forma è prosa intercalata da strofe in versi, queste ultime generalmente di contenuto morale e didascalico. Il racconto-cornice narra di un re indiano che affida i suoi tre figli alle cure del saggio brahmano Visnusarman, il leggendario autore del Pañchatantra, perché li educhi, e costui compone i seguenti cinque libri:

«La separazione degli amici»: si narrano gli intrighi dei due sciacalli Calila e Dimna affinché il toro e il leone, ministri del re degli animali, rompano la loro amicizia

«Il modo di acquistare gli amici»: si espongono i vantaggi derivanti dalla saggia scelta delle amicizie, attraverso favole riguardanti un topo, un corvo, una tartaruga, delle colombe e delle gazzelle

«La guerra e la pace dei corvi e dei gufi»: in cui si espone come si possa vincere la guerra con gli inganni e l’assenza di scrupoli morali

«La perdita di ciò che si è acquistato»: narra la favola della scimmia che riesce a salvarsi dalle grinfie di un coccodrillo, che l’ha già trascinata in acqua per divorarle il cuore, dicendogli che questo è legato a un albero sulla riva del fiume

«Le opere fatte sconsideratamente»: narra della morte di una mangusta uccisa da un brahmano, il quale l’aveva a torto giudicata colpevole della morte del figlioletto

I figli del re leggono il testo e, nel giro di sei mesi, come era stato promesso al re loro padre da Visnusarman, divengono saggi e colti».

Il testo è disponibile sul sito dell’Associazione http://www.librisinfabula.it nella sezione Concorsi oppure a questo link.

Il testo che segue è il più sintetico:

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